martedì 9 dicembre 2008

Ciceri e Tria !

Un'altra ricetta di Giuseppe il cuoco vero !!!!

..."CICERI E TRIA".
 

La crisi economica impazza? E’ necessario cercare (e trovare) un rimedio!!! La cucina pugliese (e salentina in particolare) si basa su una tradizione contadina molto povera: a farla da padrone a tavola sono molto spesso verdure e legumi. Si tratta di piatti che possono essere realizzati abbastanza facilmente, poverissimi anche perché costano davvero poco, ma allo stesso tempo sazianti ed energetici, ricchi soprattutto di carboidrati, cosa che farà la gioia delle tasche e delle gambe dei runners!!!

Una delle ricette più famose della tradizione salentina sono i “Ciceri e Tria”. Non sono solo il nome di un trio comico di Zelig, evidentemente, ma un ottimo piatto a base di pasta fatta in casa (la "Tria") e ceci ("Ciciri").

 

RICETTA:

250 gr. di ceci secchi;

500 gr. di farina di grano duro;

Acqua

1 Carota

4-5 Pomodorini ben maturi

1 costina di Sedano

1 Cipolla e mezza

Olio extravergine d’oliva

Sale e Pepe

(se spendete più di 4 euro per 4 persone…avete fallito!!!)

 

La preparazione in realtà comincia la sera precedente: fare ammollare i ceci per tutta la notte in abbondante acqua (aggiungendo un pizzico di bicarbonato di sodio che renderà i ceci più morbidi e ne faciliterà la cottura).

Sempre la sera prima, preparate la pasta, ponendo la farina disposta a fontana e lavorandola con un po’ d’acqua fatta intiepidire. Non salate il composto! Stendete la sfoglia con il mattarello fino a farle raggiungere lo spessore di un paio di millimetri; ricavate delle striscioline della larghezza di circa un centimetro e lunghe una decina. Lasciate asciugare la pasta su un piano precedentemente infarinato (tradizionalmente di legno, in dialetto "mattra”, ma va bene qualsiasi piano) per l’intera nottata.

La mattina scolerete i ceci e dopo averli risciacquati li farete cuocere in acqua salata per circa 2 ore, assieme alla carota ed al sedano tagliati a dadini, ai pomodorini anch’essi spezzettati, alla cipolla tritata grossolanamente. E' meglio se la cottura avviene in un coccio di terracotta, la tradizionale “pignata”, che i nonni, sempre per risparmiare, cuocevano al fuoco vivo del caminetto. Ma anche in questo caso va bene ovunque, basta che cuocia!

Fate soffriggere mezza cipolla tritata in olio extravergine d’oliva e versatevi i ceci. Conservate una decina di striscioline di pasta: soffriggete pure quelle, a parte. Quando la pasta sarà cotta, scolatela avendo cura di non buttare via tutta l’acqua di cottura; unitevi i ceci e le striscioline di pasta soffritte. Una spolveratina finale di pepe e…subito in tavola!!!

 

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